Intervista a Andrea Lanza: Lifebility Award 2025

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1. Prof. Andrea Lanza, professore ordinario di Strategia d’Impresa e Organizzazione Aziendale presso l’Università della Calabria, direttore della Business School all'interno del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, cosa rappresenta il Premio Lifebility nell’ambito delle attività dei Lions?

Sono un socio Lions da molti anni e faccio parte del direttivo nazionale di Lifebility, un service di rilevanza nazionale all’interno di una più grande associazione di service a livello mondiale. I Lions si dedicano a numerosi settori, ponendosi come obiettivo il miglioramento della società. In questo contesto, il nostro impegno si sviluppa attraverso una duplice dimensione: l’innovazione tecnologica e le humanities, ed è proprio così che i Lions si impegnano a svolgere un significativo ruolo sociale.

2. Qual è l'obiettivo del premio Lifebility per questo anno?

Il concorso si sviluppa in due principali ambiti. Il primo riguarda le humanities, dove ci rivolgiamo a giovani talentuosi che desiderano affrontare temi legati all’etica lionistica, scrivendo un componimento o un saggio su argomenti che ogni anno il concorso suggerisce. Il secondo ambito è dedicato all’innovazione, con l’obiettivo di identificare progetti che non siano esclusivamente legati all’ambito sanitario, ma che abbiano comunque un impatto positivo e utile per il Paese. Selezioniamo i progetti più promettenti e accompagniamo i partecipanti in visita presso le istituzioni dell’Unione Europea, per permettere loro di familiarizzare con il funzionamento delle istituzioni sovranazionali. In aggiunta, supportiamo lo sviluppo dei progetti attraverso la creazione di un business plan e un premio di natura economica.  Grazie a quest’ultimo i giovani possono coprire le prime spese necessarie per concretizzare un progetto di impresa. Inoltre, beneficiano del supporto di un ampio network di attori istituzionali e aziende private che sostengono il concorso.

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3. Perché per un giovane è importante partecipare al concorso?

Focalizzandoci sull’ambito dell’innovazione, il concorso rappresenta un’opportunità unica per entrare in contatto con professionisti, docenti universitari e consulenti esperti che possono aiutare a perfezionare l’idea, a sviluppare un business plan solido e a fare i primi passi nell’avvio di un’impresa. Per chi ha una vocazione imprenditoriale, questo supporto si traduce in consigli pratici, assistenza professionale e un accompagnamento concreto. Sebbene il premio economico sia simbolico, credo che l’aspetto più importante sia l’opportunità di concretizzare un’idea che, senza un’occasione simile, rischierebbe di restare solo un progetto astratto. Partecipare al concorso permette di dare visibilità all’idea e di farla circolare, iniziando a costruire un vero percorso imprenditoriale.

 

4. Qual è l’elemento distintivo del premio Lifebility?

Tutti i premi sono utili se contribuiscono a far avanzare le idee imprenditoriali, e questo è l’obiettivo di ogni concorso. Tuttavia, ciò che distingue il nostro premio è la nostra capacità di supportare concretamente i giovani, grazie all’esperienza delle nostre professionalità, come docenti universitari, imprenditori, consulenti e professionisti. I Lions credono fermamente nell’etica del “servire”, e quindi ci mettiamo al servizio dei ragazzi e delle ragazze con idee imprenditoriali. Offriamo il nostro supporto non solo in termini economici, ma anche con consulenze, consigli e accompagnamento pratico. Ogni concorso che organizziamo è pensato nella logica della cooperazione e del servizio, che è il nostro motto e la nostra missione. In questo modo, cerchiamo di fornire un valore aggiunto che va oltre il premio in sé, aiutando i giovani a trasformare le loro idee in progetti concreti.

5. Negli ultimi anni il concorso ha permesso di far emergere progetti di alto valore etico. Quanto è importante l'etica tra i giovani e come trasmettergliela?

Per noi, questo è l’aspetto più importante, anche se spesso meno visibile. Siamo consapevoli che l’associazionismo, non solo quello lionistico, sta attraversando una fase di trasformazione a causa dei cambiamenti culturali e istituzionali in atto. Dialogare con i giovani è fondamentale per noi, ed è per questo che abbiamo anche un’associazione dedicata a loro, il Leo Club. Speriamo che questa realtà continui a crescere e a mantenere la sua forza, poiché, alla fine, è l’attività di servizio a beneficio di chi ha meno opportunità che rappresenta il cuore del nostro impegno.

Mantenere questo approccio significa diffondere i valori fondamentali dell’etica lionistica: l’etica del servire e dell’essere al servizio degli altri. Si tratta anche dell’etica del comportamento corretto e dell’esposizione delle proprie idee in modo costruttivo, non aggressivo né antagonista. Più riusciremo a rendere consapevoli i giovani di questi principi sociali fondamentali, più potremo ritenere di aver fatto bene il nostro lavoro come Lions. In definitiva, avremo messo in pratica l’impegno che giuriamo di onorare quando decidiamo di aderire a questa associazione.

6. C'è un progetto degli scorsi anni che le è piaciuto particolarmente e perché?

Sono particolarmente affezionato a un gruppo di studenti dell’Università della Calabria, che ha vinto con un progetto davvero interessante: il “Soundbetter Acoustic Tech”, un apparecchio acustico dotato di Bluetooth e collegabile a qualsiasi dispositivo elettronico mobile. La sua funzione era quella di recepire le parole degli interlocutori e di trascriverle, contestualmente, su un’apposita App. Questo è solo uno degli esempi che mi vengono in mente.

Durante gli anni del Covid, ricordo anche un altro progetto particolarmente innovativo: una maschera da snorkeling che è stata adattata per diventare un respiratore, un esempio concreto di come la creatività e l’ingegno possano rispondere a situazioni di emergenza.

Mi viene anche in mente la sezione “humanities” del concorso, quella dedicata ai componimenti letterari e ai piccoli saggi. Questi lavori sono spesso di grande valore e meritano attenzione. Alcuni di questi progetti sono stati davvero interessanti e, infatti, ne abbiamo anche parlato in articoli pubblicati sul nostro sito.

7. Qual è l’augurio che vorrebbe rivolgere ai giovani di questa edizione?

Il nostro ruolo è quello di aiutare i giovani a comprendere che da un’idea o da un’intuizione è possibile dare vita a una nuova realtà imprenditoriale. L’importante è mettersi in gioco, affrontare le sfide e diventare protagonisti della propria vita, sempre in modo costruttivo, senza dimenticare l’etica e la cultura del servizio che sono i pilastri del nostro impegno.

Il nostro desiderio è anche promuovere una filosofia manageriale innovativa, che si concentri sull’identificazione di bisogni che non sono immediatamente evidenti o percettibili. Si tratta di trovare soluzioni creative per problemi sociali o per mercati che non sono necessariamente quelli della grande innovazione tecnologica. Penso, ad esempio, all’innovazione sociale, che può risolvere problemi concreti per le persone meno agiate, creando servizi che rispondano alle loro necessità.

Il mio augurio per i giovani è di pensare ad altri ambiti che magari non sembrano immediatamente appetibili, ma che hanno una grande portata e utilità sociale. Ci sono molte persone che, purtroppo, hanno meno opportunità, e innovare in questo ambito può davvero fare la differenza. Un’innovazione che ha una ricaduta sociale importante è quella che, alla fine, può migliorare la vita di tante persone.

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